venerdì 4 settembre 2015

La sorte nel mare

  Durante questa settimana sono state diffuse diverse foto.
Sono immagini strazianti che raccontano la dura lotta che devono affrontare alcune persone per cercare una condizione migliore per la propria vita e per quella dei propri cari.

  Non è la prima volta che accadono tragedie di questo tipo, ma in questo caso c'è un dettaglio che colpisce dritto al cuore.
Le fotografie ritraggono bambini annegati riversi sulla battigia.
Credits: Mad Master
  Ho deciso di non pubblicare le immagini di quei corpi senza vita.
La scelta non è dovuta alla volontà di mantenere integra la dignità di quelle persone. E neanche perché sono debole di stomaco.
Non voglio click di questo tipo sul blog e non voglio spettacolarizzazione.
Semplicemente, vorrei evitare di cibarmi di autolesionismo sociale.
  Alcuni possono controbattere dicendomi che c'è un fine educativo in tutto ciò, i numeri non potranno mai sortire lo stesso effetto di una fotografia. C'è bisogno di mostrare quello che sta succedendo perché abbiamo il dovere di esserne coscienti.
Io però, purtroppo, non sono così positiva riguardo a questo, seppur nobile, scopo. Alla prossima strage le iene saranno già pronte a esultare perché non gli è stato rubato il pane o, peggio ancora, quei famosi 30/35/40 euro giornalieri.
Di fronte a questo analfabetismo gli slogan sono le ultime cose di cui abbiamo bisogno.
  Perciò, per chiunque voglia vedere le foto gli è sufficiente cercare su Google.

  Ci sono infiniti aspetti che sarebbero da analizzare, dall'incapacità di gestire tale emergenza ai soliti infimi populismi e demagogismi da tastiera.
Ma non mi va di leggere tutte quelle cattiverie insensate.
  La verità è che non so come come finire questo post. Forse è anche giusto così.

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