L'ostracismo (in greco antico ὀστρακισμός, traslitterato in ostrakismós) era un'istituzione giuridica della democrazia ateniese volta a punire con un esilio temporaneo di 10 anni coloro che avrebbero potuto rappresentare un pericolo per la città.
Il nome veniva scritto su cocci di terracotta (detti ostraka) - in quell'epoca il papiro scarseggiava ed era costoso da importare, così i greci usavano questi scarti per segnare i propri pensieri, votazioni, bozze, ...
Successivamente si faceva lo scrutinio, se la persona otteneva la maggioranza semplice era costretta all'esilio. Se si fosse rifiutata, sarebbe stata condannata a morte.
La pena in ogni caso non era necessariamente dovuta da un'accusa penale, l'istituzione dell'ostracismo aveva un significato sia politico che morale. La condanna non era pertanto infamante ma piuttosto serviva a controllare possibili ed eventuali eccessi.
Terminato il periodo di 10 anni l'ostracizzato ritornava in possesso dei diritti civili e politici, le sue proprietà non venivano confiscate e anzi durante l'allontanamento poteva nominare qualcuno che gestisse i suoi affari.
Oggi abbiamo ancora in uso il termine ostracismo ma, naturalmente, questo si è evoluto nel corso dei secoli.
Il significato originale, ovvero quello dell'esilio, rimane invariato; si sceglie deliberatamente di escludere uno o più individui dalla propria comunità o, più in generale, dalla società.
Sebbene le dinamiche possano sembrare simili, l'allontanamento in questi casi è molto differente dall'emarginazione poiché si hanno chiari elementi di rifiuto e consapevolezza di quello che viene fatto.
L'ostracismo è molto diffuso negli ambienti scolastici e nei casi più gravi può sfociare nel bullismo.
Credits foto - "Scherbengericht" di Qwqchris - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Scherbengericht.png#/media/File:Scherbengericht.png
Nessun commento:
Posta un commento