Si tratta quindi di un comportamento politico mirato ad accaparrarsi il favore del popolo facendo leva sulle paure e sui desideri del popolo stesso.
La settimana scorsa era stato analizzato il termine populismo e di come queste due parole siano ormai legate sia dall'uso che se ne fa sia dai significati che vengono attribuiti a esse.
Sempre nello stesso post è stato anche visto come mai il populismo è entrato - e continua a farlo - così prepotentemente nella vita sociale, secondo il mio parere. Quale spiegazione possiamo dare per lo stesso fenomeno che sta accadendo con la demagogia?
Il demagogo riesce a ottenere il consenso delle masse attraverso quelle che potremmo definire false speranze, le quali affondano le proprie radici nel guadagno economico e in una paura irrazionale.
Perciò, per dare un ordine alla propria campagna, e renderla più "appetibile", il leader trova un capro espiatorio contro il quale fare fronte comune; grazie a questo le persone possono identificare l'origine dei loro problemi e vedere nel leader l'unica possibile soluzione.
Bisogna ammettere che questa tecnica funziona da sempre, tale concetto nasce nell'antica Grecia ed è ripreso in casi tragici a noi contemporanei...
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Aggiungiamo che quasi 3 italiani su 10 sono analfabeti funzionali e abbiamo una condizione quasi perfetta per la crescita della demagogia: non è necessario un manifesto per esporre le proprie idee, basta uno slogan d'impatto, fondato sulle illusorie credenze e paure della massa, alimentate dalla medesima demagogia. Così, per avere l'appoggio delle persone è sufficiente promettere la sconfitta del nemico e il conseguente guadagno monetario del singolo cittadino.
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