mercoledì 6 maggio 2015

Ho la neurofibromatosi di tipo 2, l'ho letto su internet...

L'ipocondria è l'unica malattia che non ho.” 
Anonimo
   La patofobia (ipocondria nel linguaggio comune) è un disturbo psichico nel quale la persona è certa di essere malata, sebbene esami e visite mediche risultino negativi.
  L'ipocondriaco pone un'attenzione esasperata sulla propria salute annotando qualsiasi sintomo egli avverte, da questo scaturisce un'errata auto-diagnosi che porta ancora più ansia e preoccupazione alla persona. Inoltre, egli può allarmarsi per la propria incolumità se scopre che una persona vicina a lui è malata, se sente parlare di una specifica malattia e via discorrendo.
A causa delle continue visite dai dottori, spesso il rapporto medico-paziente si inasprisce aumentando così la preoccupazione nell'ipocondriaco che sente di non essere visitato e controllato in maniera adeguata.
  In ogni caso, l'attenzione dell'ipocondriaco non è così elevata da sfociare nel delirio, molto spesso egli riconosce che i suoi timori possono essere esagerati. Nonostante questa consapevolezza egli non riesce a non pensare alla propria salute.
  Con il passare del tempo, se il paziente non è seguito da specialisti, l'ipocondria inizia a condizionare in modo sempre più invadente la vita dell'individuo, dalle relazioni interpersonali alla vita lavorativa.
  Nella maggioranza dei casi la malattia insorge nella prima età adulta ed è caratteristica in pazienti depressi e ansiosi che quasi non sentono di potersela cavare da soli e che quindi hanno bisogno di una costante presenza che si curi di loro, presenza necessaria nel caso di una malattia fisica.
  Prendiamo ad esempio una donna sposata che non è stata seguita dai genitori fin da piccola. Ella cresce sentendosi fragile, incapace di gestire la propria vita e con una scarsa autostima. A seguito di comuni esami di routine in lei si instilla il dubbio di avere il cancro al seno e da lì le attenzioni per la propria salute diventano di assoluta importanza fino al punto di farle capire che ha bisogno di uno psicologo che l'aiuti. Grazie al percorso terapeutico la donna capisce che a livello inconscio ha paura che il marito l'abbandoni e che la lasci sola e indifesa, incapace di badare alla propria salute, da qui la nascita dell'ipocondria e l'individuazione del percorso terapeutico per sconfiggere questo disturbo.


C'è però un lato positivo, tutto può essere visto con leggerezza, e per questo vi lascio con un Woody Allen ipocondriaco in Hannah e le sue sorelle.


Questo articolo è stato usato dalla dott.ssa Sara Piattino come canovaccio per una sua pillola di psicologia. QUI l'audio.

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