Qualunquismo

  Tanto se ne parla ma tanta è anche anche la confusione a riguardo.
Che cosa rappresenta il qualunquismo?
Partiamo da una breve analisi storica. Nel 1944 viene fondato da Guglielmo Giannini il giornale L'Uomo qualunque, dal quale sorge il movimento omonimo - diventato poi partito politico -  Fronte dell'Uomo Qualunque (UQ).

« Questo è il giornale dell'uomo qualunque, stufo di tutti, il cui solo, ardente desiderio, è che nessuno gli rompa le scatole. » (Guglielmo Giannini) *

   Il periodico nasce per dar voce all'uomo della strada, sfiduciato e contro la classe politica nella sua totalità. L'insoddisfazione viene raccontata tramite una satira rozza che ha lo scopo di avvicinarsi a chi teme di essere escluso dalla società italiana.
  A diventare partito politico il passo è breve; infatti dal '45 simpatizzanti della rivista si uniscono in gruppi definiti amici dell'Uomo qualunque, chiamati nuclei qualunquisti. Il partito nasce formalmente nel 1946, non esente da critiche di chi lo considera come un tentativo di ripristino del Partito Nazionale Fascista.
La vita in politica è però breve, il partito si scioglie nel 1948 e i suoi esponenti vanno per la maggioranza nei partiti monarchico (PNM) e liberale (PLI), e qualcuno nel partito neofascista del Movimento sociale italiano (MSI).

  Oggi il termine qualunquismo è ancora in uso e negli anni ha assunto un significato sempre più negativo.
Rimangono la sfiducia e la polemica nei confronti delle istituzioni statali che, però, sono accompagnate da un generale disinteresse per la vita politica e per l'impegno nel creare una condizione migliore.

  Come con la demagogia e il populismo, anche questo viene spesso usato - a sproposito - nei dibattiti politici.


*Credits:  "Fronte dell'Uomo Qualunque" di Guglielmo Giannini - http://www.cittadinanze.it/files/Image/logo.jpg. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Fronte_dell%27Uomo_Qualunque.jpg#/media/File:Fronte_dell%27Uomo_Qualunque.jpg